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Ciciarada:L'albero degli zoccoli

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Te 'l savevet che
Te 'l savevet che
Quest articol chì l'è stad in la rubrica "Parlem un poo de nunch" in del period marz 2010

Secondo voi, quando i due sposini vanno a Milano in barca da Treviglio, prendono il Naviglio piccolo o la Muzza? La logica direbbe il Naviglio, ma guardando le immagini mi pare che il corso d'acqua sia più grande. Poi non so se tutto il Naviglio sia navigabile. Il mio sospetto è che facciano un pezzo d'Adda fino a Casano, vadano nella Muzza e poi a Melegnano entrino nel Lambro. I dialetti dei tipi in barca suggeriscono questo (Milanese/Lodigiano). Qualcuno può darmene conferma... --Grifter72 14:46, 19 Feb 2010 (UTC)

Volevo chiederti se per naviglio intendi la Martesana. In quel caso posso dirti per certo, anche perchè per lavoro l'ho percorsa quasi tutta dalla presa di Concesa fino a Vimodrone, che non solo era navigabile, ma che ancora oggi si vedono alcuni approdi specie presso le ville nobiliari che si affacciavano sulla Martesana e che molta letteratura di viaggio conferma la pratica di passare da Milano al Bergamasco e viceversa navigando sul naviglio.

se ti interessa vado a recuperare i testi letterari in questione, intanto ti carico una foto che ho scattato proprio a Concesa che tratta proprio di queste questioni, cliccaci sopra.

ciao.

--Aldedogn 22:57, 19 Feb 2010 (UTC)

Grazie, avrei fatto un errore inserendo quello che pensavo... --Grifter72 09:16, 20 Feb 2010 (UTC)

Ciò non esclude che Olmi abbia ambientato altrove le scene per semplici motivi cinematografici.

Di seguito ti riporto uno stralcio della relazione che ho scritto a fine lavoro, dove cito alcune fonti storiche riprese da un quaderno dell'università di Bergamo dal titolo "vegetazione e paesaggio" tratti per lo più da un articolo della dott.ssa Paola Gelmi. Credo sia un aspetto molto interessante e poco noto del paesaggio lombardo, magari si potrebbe fare una pagina ad hoc.

ciao.

--Aldedogn 00:12, 23 Feb 2010 (UTC)

(...) Sono numerosi gli studiosi e i letterati, ma anche i viaggiatori, che hanno lasciato, nelle loro opere o più semplicemente nei loro diari di viaggio, descrizioni della Martesana e dei territori che attraversa. Tra i primi si ricordano Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo, Otto Cima, Cesare Cantù, il quale nella sua Grande Illustrazione del Lombardo – Veneto, ripercorre idealmente il percorso del naviglio segnalando ville e giardini, tra le quali Villa Alario a Cernusco, caratterizzata da incantevoli giardini in dialogo ideale con la cam¬pagna circostante: “Colle grandiose spalliere d'agrumi, le ampie fontane, i catini, la gran balaustrata a fogliami, vasi, obelischi, che fronteggia il naviglio, il quale lambi¬sce il giardino. La campagna circostante era di¬sposta pure a disegno, e ancora fa un maestoso ve¬dere il viale di pioppi che riesce ad angolo retto sulla postale” (CANTÙ, 1857 in GELMI P.). In precedenza anche Luigi Bossi nella sua “Guida di Milano”, descrivendo il naviglio e il paesaggio circostante annotava che “il canale della Martesana passa a Milano per Cernusco, Vico Modrone, Crescenzago e Gorla, villaggi tutti che hanno belle case di campa¬gna e giardini deliziosi che ricevono dal canale co¬modità e vaghezza. Si distinguono a Cernusco le vil¬le Alario ed Uboldi, la prima per un sontuoso e ben decorato palazzo, la seconda un elegante giardino” (BOSSI, 1818, in GELMI P.). Tra i numerosi viaggiatori che hanno descritto nei loro appunti di viaggio la Martesana alcuni vi hanno anche navigato o per raggiungere Milano o partendosene dal capoluogo diretti alla volta del lecchese e del bergamasco; tra costoro ricordiamo Maximilien Misson il quale, dal battello, nel giugno 1688, osservava un paesaggio delizioso e abbellito da ville, frutteti e giardini e proponeva paragoni con località d'Oltralpe “Nous nous sommes embarquez de l'autre costé [sic.], sur le Canal appellé Navilia della Martesana. Ce canal commence à Trezzo, deux milles au dessus de la Canonica; & va presque en droite ligne, à un demi mille de Milan (...) Le païs est délicieux à droit & à gauche, & le canal est souvent accompa¬gné de jolies maisons, de vergers, & de jardins, comme quand on va de Delft à Leyde, ou d'Amster¬dam à Utrecht” (MISSON, 1702 in GELMI P.). Giunti a Vaprio i viaggiatori avevano modo di osservare tra le numerose ville che costeggiavano il naviglio la signorile dimora dei conti Simonetta, oggi villa Castelbarco, dove madame Du Boccage, amica della contessa, poteva ammirare estasiata l'aranceto coltivato sui terrazza¬menti prospicienti l'acqua: “Une orangerie en ter¬rasses qui s'étend le long du chateau, y règne sur un canal navigable pour tout le commerce de Milan”. Sulla riva opposta un paesaggio di boschi, pianure e colline, chiuso dallo sfondo innevato delle Alpi: “Au-delà une riche plaine, des bois & des riants côteaux mènent en cercle l'oeil aux Alpes, dont le sommet couvert de neige entremêlée de nuages, forme dans le lointain le plus admirable tableau” (BOCCAGE 1762, in GELMI P.).

hihihihiih prima pàgina: http://www.google.com/search?q=l%27albero+degli+zoccoli&rls=com.microsoft:it:IE-SearchBox&ie=UTF-8&oe=UTF-8&sourceid=ie7&rlz=1I7SNYK_it --Grifter72 16:21, 26 Feb 2010 (UTC)